La scuola Feel: tutti danno, tutti ricevono
Un milione di dollari per la scuola
Vidal, un bambino di 12 anni di un quartiere povero di Brooklyn, ha raccontato in un blog molto seguito, la storia della sua scuola, che è diretta da una preside illuminata, che vorrebbe che i propri studenti possano uscire dal ghetto e aprire le proprie possibilità visitando Harvard. E’ partita una campagna di fund raising on-line che ha generato più di un milion di dollari per la scuola.
E’ possibile in Italia reperire e generare risorse per le scuole, aiutando i dirigenti scolastici, sollevandoli da compiti di raccolta fondi, contribuire a salvare la scuola pubblica per farla diventare sempre più strumento della comunità?
Il modello che abbiamo applicato negli articoli precedenti, è replicabile anche per la scuola: scuola Call vs scuola Feel.
La scuola CALL
vede una scarsissima, e a volte quasi nulla, partecipazione da parte delle famiglie alla vita della scuola. Ciò si traduce non solo nell’assenza di una Associazione Genitori, ma anche in un insufficiente apporto da parte degli stessi rappresentanti di classe. Molti di essi non conoscono l’indirizzo e-mail degli altri genitori e, a volte, neanche il loro numero di telefono.
Si raccoglie, con grande fatica, un contributo volontario, sempre più piccolo, si discriminano i ragazzi, tra quelli che possono permettersi costosi viaggi studio e uscite didattiche e quelli che non possono permetterseli, le parole fundraising e marketing di istituto sono considerate bestemmie. A causa dei forti tagli al FIS (Fondo di istituto) vi sono carenze strutturali, un crescente digital gap tra docenti e studenti, niente classi 2.0, niente WIFI, 1 PC ogni 10 studenti, niente tablet per i docenti, poche LIM, usate solo come display.
La scuola FEEL
rende disponibile l’anagrafica delle famiglie della scuola, con cui è possibile la comunicazione e la nascita di una Associazione Genitori, senza fini di lucro, anzi una Onlus di Istituto, il cui Statuto contempla la possibilità di raccogliere fondi e risorse, anche in forma di beni e servizi, per l’istituto scolastico.
La Onlus di Istituto porta risorse alla scuola, mirate alla offerta formativa, alla progettualità complementare alla didattica curricolare, in una modalità semplice e tracciata, che si riflette velocemente e positivamente sulla comunità costituita dai ragazzi, dalle famiglie, dalla P.A. e da tutti gli operatori del territorio.
Ma dove e come si trovano i soldi per la scuola? Ecco qui di seguito alcune idee già realizzate da alcuni istituti scolastici feel in Italia:
- Contributi volontari famiglie e imprese
- Risparmio su libri che la scuola può auto produrre (v.Bookinprogress)
- Contributi da altre associazioni
- Registro elettronico sponsorizzato
- Asta prodotti o servizi
- Pranzo di primavera
- Spettacoli a pagamento
- Premi per gli allievi più meritevoli
- Contributi da parte di ex-allievi
- Corsi peer to peer
- Libri e strumenti in comodato
- Apertura pomeridiana o serale
- Supplenti volontari
- Corsi gratuiti o sponsorizzati
- Videogiochi didattici
- Risparmi 2.0 per le famiglie
- Vendita prodotti stampati in 3D
- Crowdfunding a tempo e a obiettivo
- Contributi mirati da negozi di zona
- App a pagamento fatte dai ragazzi per smart phone
- Microimprenditorialità formativa
- Sponsorizzazioni
- Partecipazione a bandi provinciali, regionali, nazionali, UE
- Le famiglie eseguono lavori
- Affitto sale
- Orti a pagamento
- Servizi da nativi digitali alle famiglie
- Servizio libri usati
- Gare a premi
- Lotterie
- Ricavi da riduzione del digital divide (reverse coaching giovani-anziani)
Si tratta di un approccio basato sulla comunicazione, sul marketing scolastico e sulla divisione e il rispetto dei ruoli.
Feel Center srl sta lavorando a un progetto per le scuole italiane: la piattaforma Ricaricalascuola, con servizi a distanza e on-demand, per generare ed attrarre risorse per la scuola, attraverso Onlus di Istituto.
Per saperne di più, contatta Aldo Reggiani via mail a a.reggiani@feelcenter.it oppure al numero 3357492944
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