Un nuovo film su Leonardo da Vinci, la prossima produzione Feel Center
Feel Center nel 2019 produrrà un film su Leonardo da Vinci, in occasione dei 500 anni dalla morte del grande artista scienziato.
LEONARDO ERA UN INNOVATORE
- era immerso in un clima culturale fatto di contagio e contaminazione tra varie branche del sapere umano
- credeva profondamente nella importanza della inseminazione tra diverse discipline
- è il massimo esempio di quella forma di ingegneria, molto italiana, che unisce Arte e Scienza. Non è il solo: Brunelleschi era un artista ingegnere, Piero della Francesca era il miglior geometra del suo tempo, ed era circondato da pittori matematici come Leon Battista Alberti (vedi il suo trattato teorico sulla prospettiva matematica). Leonardo parlava continuamente di matematica con Paolo dl Pozzo Toscanelli maestro di matematica che frequentava la bottega del Verrocchio, e con Luca Pacioli
- la Firenze di Leonardo era un villaggio mondiale di artisti ingegneri, dove, al contrario dell’Italia di oggi, si coltivavano molto le arti del quadrivio: aritmetica, geometria, astronomia e musica
- Nel 1482 era stata pubblicata la prima versione illustrata tradotta dall’arabo egli Elementi di Euclide
- Leonardo amava sperimentare per innovare (vedi anche la Pittura dinamica e lo sfumato) e riteneva che la Ricerca non debba avere mai fine nel corso della vita
- Studiava l’anatomia ed il moto del corpo umano per mostrare i moti dell’anima
- Leonardo pensa l’elicottero, anche come macchina ludica, anche se nascondeva un concetto innovativo e fondamentale: l’aria è un fluido
- Andrea Verrocchio favorisce il lavoro di gruppo e la creatività tra allievi: nella bottega si fa pittura, scultura, oreficeria, musica e lo stile di vita del gruppo era molto, molto anticonformista
- Possiamo dire che nelle botteghe rinascimentali, ed in particolare in quella del Verrocchio, l’apprendimento era flipped, e la classe era molto molto capovolta
LEONARDO ERA UN PROBLEM SOLVER
- aveva l’ossessione di risolvere problemi, per alleviare la fatica del lavoro dell’uomo, anche con l’automazione
- Problema – regolamentare le acque di Milano e dintorni: progetta i navigli, conche, sistemi di irrigazione
- Problema – dipingere sulla parete umida: inventa una tecnica nuova e nuovi pigmenti per l’Ultima Cena
- Problema - la peste che si diffonde più velocemente in città sovraffollate e sporche, che nelle campagne: disegna macchine con turbine idrauliche per la pulizia delle strade
- Problema – fermare una possibile avanzata dei turchi contro Venezia: progetta un diga mobile per fermare l’esercito ottomano con una grande massa d’acqua
- Problema – svuotare un canale di irrigazione: Leonardo inventa un sifone
- Ma la cosa più importante di Leonardo problem solver è la sua ossessione per ridurre le varie materie a pochi principi, il tentativo di unificare le varie discipline, come l’ottica e l’acustica, di spiegarle in maniera semplice e soprattutto con il disegno.
- Alla base del problem solving ci sono poche semplici leggi come ci insegna il Toyota Manufacturing System
LEONARDO ERA UN VENDITORE
- Cercava di capire il PUK dei sui clienti, basta leggere dei suoi incontri con Lorenzo il Magnifico e Ludovico il Moro
- Tutta la borghesia fiorentina aveva un PUK: commissionare opere che mostrassero al mondo il proprio potere e la propria ricchezza. Leonardo capì che più alto è il prezzo più sarà facile vendere un’opera d’arte…
- Leonardo ascoltava e sapeva capire il mercato: aveva una grande intelligenza emotiva
- Si offre a Ludovico Sforza come musicista perché cercano un musicista, poi si offre come pittore scultore e ingegnere di corte; fa offerte per il tempo di guerra e offerte per il tempo di pace, ingegnere di guerra e ingegnere di pace cioè civile, progettista di macchine, architetto, scultore di marmo e bronzo, pittore.
- A un certo punto si mette in proprio e vende la sua prima opera a Lorenzo de Medici per 25 fiorini, una cifra molto molto alta
- Apre a Milano una start-up con i fratelli De Predis, ed ottengono il primo ordine importante: la Vergine delle Rocce dalla confraternita dell’Immacolata Concezione per la chiesa di San Francesco Grande
- …e lui che fa? Non completa l’opera creando… aspettativa e facendosi un nome in città – geniale!
- E una volta fattosi un nome, un grande nome che fa? lascia Firenze perché capisce che la città nascente che aspira a diventare una nuova Firenze è Milano
- Capisce il PUK di Ludovico, che è l’ossessione per la morte e la smania di lasciare un segno
- Leonardo è anche bravo nel marketing relazionale: cura le amicizie con gli alti funzionari della corte di Ludovico Sforza, come aveva fatto anche a Firenze
- Quando i francesi arrivano a Milano vende i propri servigi ai nuovi padroni della città
- Quando la vita a Milano si fa irrespirabile si trasferisce a Mantova per vendere i propri servigi a Isabella D’Este
- Poi lascia la marchesa e va a vendere a Venezia
- Poi infine si vende al Valentino, l’uomo del destino che secondo Machiavelli, grande amico di Leonardo, avrebbe dovuto salvare l’Italia
- Leonardo è stato grande anche come scenografo e regista (vedi l’organizzazione e la coreografia magica della Festa del Paradiso del 1490 per Ludovico nel ducato di Milano)
- Leonardo come ogni grande venditore ha una grande autostima
- ed alla fine della sua vita ottiene un vitalizio pazzesco da Francesco I re di Francia: 400 scudi d’oro (circa un milione di euro di oggi)
LEONARDO ERA COME VOGLIAMO ESSERE NOI DI FEEL CENTER, che abbiamo l’obiettivo di portare nelle aziende i nostri divertenti format sulla INNOVAZIONE, il PROBLEM SOLVING e la VENDITA.
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Immagini: Autoritratto – Biblioteca Reale, Torino; L’Uomo vitruviano, studio di proporzionalità di un corpo umano - Accademia di Venezia