Beati i poveri (di materie prime)
Nel mondo ci sono 850 milioni di persone denutrite, soprattutto in Asia meridionale e Africa Subsahariana. Le radici del problema possono essere molte: malgoverno, guerre, instabilità politica, sfruttamento, un basso tasso di istruzione, status sociale delle donne e alta mortalità dovuta alle infezioni da HIV e AIDS.
Certamente la causa non può essere la mancanza di materie prime. Vi spiego perchè.
Taiwan, zero materie prime (deve importare anche la sabbia dalla Cina), è il 4° paese al mondo per riserve finanziarie. La stessa cosa vale per Israele, nel deserto e senza petrolio, Singapore, Sud Corea, Giappone, tutti paesi ricchi, senza materie prime.
La vera differenza la fa il livello della cultura di un paese, partendo dalla scuola, e, di conseguenza, la capacità di innovazione.
Un team dell’O.E.C.D (Organization for Economic Cooperation and Development) ha messo in relazione risultati P.I.S.A (Program for International Student Assessment) con la percentuale di risorse naturali sul PIL di 65 paesi.
RISULTATO: Oil and PISA don’t mix.
Questo è dimostrato da Quatar, Kazakistan Saudi Arabia, Kuwait, Oman, Algeria, Bahrain, Iran, Siria, ma anche Brasile, Messico e Argentina, tutti paesi che hanno le più alte riserve di petrolio al mondo e il più basso livello di P.I.S.A.
E l’Italia?
Anche l’Italia è un paese povero di materie prime, e circondato da nemici: da secoli siamo condannati ad innovare per sopravvivere e quindi siamo biologicamente rinascimentali e innovatori.
Infatti l’ Italia, anche se molti non lo sanno, non è male in tema di innovazione nelle aziende.
Vediamo le statistiche Eurostat 2010-2012, esaminando la percentuale di imprese innovative.
L’Italia è quarta in Europa. La media UE è 48,9% l’ Italia è al 56,1%
Il 29,1% delle imprese italiane hanno fatto innovazione di prodotto, contro una media europea del 23,7%
Nell’ innovazione di processo: Italia 30,4%, Europa 21,4%
In Italia hanno cambiato organizzazione il 33,5% delle imprese. In Europa il 27,5%.
Nuove modalità di marketing: Italia 31% vs. Europa 24,3%.
Esaminando i risultati delle imprese che hanno innovato, sempre dati Eurostat:
- 60% ha aumentato il fatturato
- 56% ha abbassato i costi
- 51% ha aumentato gli utili
- 29% ha conquistato quote di mercato
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Aldo Reggiani
a.reggiani@feelcenter.it
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